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Il cavaliere di Riom – Il risveglio della magia di Gianluca Agomeri / Recensione volume I

Buon inizio anno, amati lettori!

Mi auguro che questo 2022 porti a tutti noi ciò che desideriamo, che sia un anno fortunato. Anche un po’ magico.

E proprio come recensione per aprire il mese di gennaio del nuovo anno, vi porto il primo volume della duologia fantasy di Gianluca Agomeri, una storia che saprà conquistarvi con la sua semplicità, la sua simpatia, i suoi ambienti evocativi, la sua atmosfera lontana.

Ringrazio Martina Cosentino per la copia omaggio.

TITOLO: Il Cavaliere di Riom – Il risveglio della magia (volume I)

AUTORE: Gianluca Agomeri

EDITORE: Editor Narrativa

COSTO&PAGINE: euro 19,90 – pagine 338

DOVE ACQUISTARE: https://amzn.to/3pKE7YI

TRAMA: “Il Cavaliere di Riom” è, in ordine di pubblicazione, il secondo romanzo di Gianluca Agomeri, rimasto nel cassetto per quasi vent’anni dalla sua stesura. L’autore ha saputo creare un regno immaginario, Riom, con roccaforti, terre insidiose, un castello d’argento sede della regina, maghi, pirati, creature mostruose ed eserciti che si scontrano. Alla base di tutto c’è la magia, da tempo dimenticata e creduta dai più solo una leggenda fino a quando uno stregone, corrotto dal suo immenso potere, minaccia di invadere il regno e di uccidere chiunque gli si oppone. Mentre l’esercito della regina tenta di contrastare l’avanzata nemica, un cavaliere solitario con un oscuro passato e una giovane e ingenua ragazza partono per un’importante missione: ripristinare la sorgente che dà vita alla magia bianca, apparentemente l’unica in grado di contrastare la magia nera dello stregone.

COSA NE PENSO:

L’inizio della nostra storia parte da un evento preciso: la distruzione di Salinoth dove una ragazza nel fiore degli anni e il cuore pulsante di amore, muore. Tra le labbra lascia andare l’ultimo sospiro dichiarando il suo sentimento all’uomo della sua vita. Quest’uomo è Glatt, valoroso guerriero abilissimo con la spada, ma dal cuore sigillato e l’anima buia dopo l’accaduto. Ha perso tutto, la sua città, la sua donna, mentre era impegnato a rispettare il giuramento prestato nell’esercito, troppo lontano per difendere chi amava. Divorato dagli incubi e dal senso di colpa, l’unica cosa che gli rimane è solo la vendetta.

Di contorno, il regno di Riom. Gli anni passano e lo stesso regno è minacciato da un nemico potente e sconosciuto che rischia di prendere il controllo delle terre, anche grazie ad un’arma senza pari, ovvero la magia, di cui i guerrieri della regina Estefen sono sprovvisti. Come si può vincere una guerra con un tale divario? Quello è uno scontro tra maghi e umani che sembra portare ad un unico, triste e scontato finale.

Questo primo volume fa da apri pista al volume che seguirà, presentando i personaggi e le dinamiche che si innescano tra questi. Partendo proprio da Glatt, il guerriero senza anima che imparerà ad aprire il suo cuore grazie alla piccola e ingenua Charnette, la sua compagna di viaggio nella missione suicida per salvare il regno. Di Glatt non si può che comprendere il passato e l’atteggiamento scontroso e rassegnato, così come se ne ammira la lealtà, l’audacia e la scaltrezza. È un personaggio che non pretende di conquistare la scena, è silenzioso, ombroso, si mette di lato, ma di fatto la sua presenza è potente, rassicurante. Charnette, invece, è una ragazza rimasta sola a cavarsela come può. Scelta per un ruolo più grande di lei, si rivela da prima una spettatrice passiva, per poi diventare una protagonista a tutti gli effetti. Il suo lato più “bambino” sa venir fuori nelle sue troppe domande, nella sua totale ignoranza sul male del mondo, nel suo smarrimento davanti all’atteggiamento distanziante di Glatt, dove non trova un senso. Dall’altro lato, mano a mano che va avanti, scopre di avere una grande forza, di poter arrivare dove mai aveva immaginato, di inciampare, ma mai cadere. Penso che il secondo volume possa portare grandi cambiamenti per un personaggio elastico e in crescita come lei.

La regina Estefen mi ha trasmetto sentimenti contrastanti, devo ammetterlo. Da sovrana sa essere capricciosa ed arrogante, ma dentro nasconde un grande vuoto dato dalla responsabilità del regno e dall’essere una donna sola. Ha un cuore grande che necessita affetto, ma sa di non poterselo permettere mai del tutto. Anche in questo caso, penso ci sia ampio spazio per la sua maturazione personale, per renderla una regina saggia ed equilibrata. Accanto a lei, forse il mio preferito: il consigliere Switt. Pungente, in apparenza scorbutico, ironico e lungimirante. Uno di quelli che sa più di quanto riveli, che osserva e commenta sarcastico, che di primo impatto non ti sopporta, ma in realtà non ti tradirebbe mai.

Ho apprezzato moltissime anche le vicende interne all’esercito, i punti di vista che si alternano da un campo all’altro, gli intrecci e gli inganni all’interno nella corte. I personaggi sono ben rappresentanti e ben differenziati, ognuno con il suo ruolo, con il suo trascorso, la sua formazione e forma mentis. Mi sono piaciute le ambientazioni, i personaggi secondari un po’ nascosti come la cameriera Nybe o il povero Boc, la sottotrama legata al gioco bene-male.

Infatti, così come gli schieramenti degli eserciti, i personaggi disposti da un lato o dall’altro, anche la magia si suddivide tra bianca e nera. Mentre la guerra si diffonde, Glatt e Charnette viaggiavano per riportare la magia bianca nel mondo affinché l’equilibrio non si spezzi, perché non c’è una senza l’altra, non bianco senza nero. La magia esiste e persiste, non la si può cancellare, ha una sua entità e un suo scopo, ma se l’uomo desidera dominarla, c’è un prezzo. Quella che viene descritta non è un tipo di magia distruttiva, è più sottile. Scava come l’acqua nella pietra, cerca e scopre i lati più nascosti dell’anima. Quindi, ci troviamo di fronte ad un racconto che in primo piano rappresenta una narrazione cavalleresca e medievale, mentre nelle retrovie la magia segue il suo percorso, silenziosa e insidiosa.

In conclusione, fin dalle prime pagine ho trovato la scrittura scorrevole e accattivante, mi ha subito preso e mi sono ritrovata a tifare ed ad affezionarmi al cavaliere oscuro, alla ragazza insicura, alla regina pretenziosa, al consigliere canzonario, ai poveri guerrieri lasciati a difendere il regno, al ragazzotto che si sposa per ottenere una nave. Come la magia, piano piano questa storia si è intrufolata nella mia testa e mi ha accompagnata fino alla fine. Un libro leggero che mi è diventato amico. A questo punto sono curiosa di scoprirne il continuo, di vedere come tutti questi volti ormai vivi nella mia mente cambieranno di fronte ai tradimenti, alle lotte e alla pesante impronta della magia.

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